"Saggio è colui che si contenta dello spettacolo del mondo"

Soundtrack

martedì 19 gennaio 2010

Pensieri

E' sorprendente come il caso a volte ci porti a vivere delle circostanze, a conoscere delle persone che per questione di attimi, di coincidenze, avresti potuto non incontrare mai nella vita.
Molto spesso mi trovo in mezzo al traffico, con la testa completamente assorta nei miei pensieri: in macchina ti arrabbi, ragioni, speri, trai delle concluisioni solo tue, ti tranquillizzi, guardi il sole tramontare ascoltando una bella canzone, trovi la pace, oppure ti fai prendere dalla rabbia per un incapace che ti ha tagliato la strada.
Mi fermo ad un semaforo rosso e osservo un posto, un palazzo, una stanza con la luce accesa, una stanza che conosco.
Allora mi chiedo: prima, quante volte sono passata davanti a quel palazzo senza però essermici mai soffermata, senza aver mai conosciuto chi tiene accesa quella luce?
Il caso ha voluto che incontrassi quella persona e che me ne innamorassi.
Allora penso: quante altre stanze, quante altre vite da conoscere possono esistere? Magari quello che cerchi è nella casa accanto alla tua, oppure nella via parallela, magari quello che cerchi può dartelo più di una persona. Chi l'ha detto che lui è quello giusto solo perchè le coincidenze ti hanno portato a incontrarlo, con la sua vita, le sue abitudini...e se ti stessi perdendo qualcosa?
E' giusto fermarsi solo se ne vale veramente la pena, se si è talmente sicuri da non pentirsene mai. Perchè quando tutto finisce, quella persona torna ad essere l'estraneo che viveva in quella casa prima che tu lo conoscessi...solo un estraneo, nient'altro.
Probabilmente non lo vedrai mai più, non ci parlerai mai più. Non entrerai mai più in quel luogo che per un pezzo di vita hai vissuto come fosse casa tua, sarà soltanto uno dei tanti luoghi in cui sei passata ma che non faranno più parte della tua vita.
Ho dipinto un quadro con amore e gliel'ho regalato con serenità, nell'ingenua speranza di continuare a vederlo appeso a quella parete. Adesso è lì dove io non tornerò più, è un ricordo di me in un posto che non mi appartiene.
Tra 30 anni, quando ci saremo sicuramente persi di vista, mi ricorderò che in quella sera particolare mi trovavo in quella cucina, a tavola con quelle persone? E loro si ricorderanno di me? Mi ricorderò che in quel giorno importante, quell'estraneo mi era vicino? E lui si ricorderà che io c'ero?
Credo che sforzandosi di mantenere un briciolo di razionalità, ci si debba chiedere se è davvero giusto dare ad uno sconosciuto qualunque la possibilità di ferirci, offrirgli la nostra comprensione, la nostra fedeltà e perchè no, in alcuni casi, il nostro perdono.
Bisogna scegliere accuratamente l'"estraneo" a cui si vuole donare se stessi perchè alcune cose sono troppo importanti per essere regalate gratuitamente.

Nessun commento:

Posta un commento