"Saggio è colui che si contenta dello spettacolo del mondo"

Soundtrack

domenica 14 marzo 2010

"Blowin' in the wind" Bob Dylan

How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
Yes, 'n' how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, 'n' how many times must the cannon balls fly
Before they're forever banned?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
How many years can a mountain exist
Before it's washed to the sea?
Yes, 'n' how many years can some people exist
Before they're allowed to be free?
Yes, 'n' how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn't see?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, 'n' how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
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sabato 6 febbraio 2010

"Lentamente muore" Pablo Neruda

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.


Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita'.
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Compito numero 5

Utilizzo Facebook da più di un anno ormai.
A parlarmene, per la prima volta, sono stati dei miei compagni di Università.
Non avevo la minima idea di che cosa si trattasse, così prima di iscrivermi, ho riflettuto a lungo su i vantaggi e gli svantaggi che l'iscrizione ad un social network potesse comportare.
Con il senno di poi, posso affermare che il principale svantaggio è sicuramente rappresentato dal fatto che Facebook costituisce un'attraente distrazione nei miei pomeriggi di studio!

Se non usato in modo corretto può ovviamente esporre ad alcuni rischi, secondo il mio parere facilmente evitabili, con un po' di buon senso.
Personalmente ho modificato le impostazioni sulla privacy del mio account in modo che quasi tutte le funzioni siano accessibili soltanto ai miei amici.
Inoltre mi sono limitata ad accettare l'amicizia esclusivamente di quelle persone che realmente conosco.
Facebook mi ha aiutata a rimettermi in contatto con amici che avevo ormai perso di vista.
I miei compagni di corso hanno creato un "gruppo", chiamato "TRMIR FIRENZE", con il quale ci teniamo aggiornati riguardo cambiamenti di orario, dispense fornite dagli insegnanti e avvisi di qualsiasi altro genere.
In fine, merita una riflessione, il ruolo di questo potente mezzo di comunicazione riguardo la libera espressione di pensiero. Libertà che incute timore a molti e che forse, presto, ci sarà negata.
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martedì 19 gennaio 2010

Pensieri

E' sorprendente come il caso a volte ci porti a vivere delle circostanze, a conoscere delle persone che per questione di attimi, di coincidenze, avresti potuto non incontrare mai nella vita.
Molto spesso mi trovo in mezzo al traffico, con la testa completamente assorta nei miei pensieri: in macchina ti arrabbi, ragioni, speri, trai delle concluisioni solo tue, ti tranquillizzi, guardi il sole tramontare ascoltando una bella canzone, trovi la pace, oppure ti fai prendere dalla rabbia per un incapace che ti ha tagliato la strada.
Mi fermo ad un semaforo rosso e osservo un posto, un palazzo, una stanza con la luce accesa, una stanza che conosco.
Allora mi chiedo: prima, quante volte sono passata davanti a quel palazzo senza però essermici mai soffermata, senza aver mai conosciuto chi tiene accesa quella luce?
Il caso ha voluto che incontrassi quella persona e che me ne innamorassi.
Allora penso: quante altre stanze, quante altre vite da conoscere possono esistere? Magari quello che cerchi è nella casa accanto alla tua, oppure nella via parallela, magari quello che cerchi può dartelo più di una persona. Chi l'ha detto che lui è quello giusto solo perchè le coincidenze ti hanno portato a incontrarlo, con la sua vita, le sue abitudini...e se ti stessi perdendo qualcosa?
E' giusto fermarsi solo se ne vale veramente la pena, se si è talmente sicuri da non pentirsene mai. Perchè quando tutto finisce, quella persona torna ad essere l'estraneo che viveva in quella casa prima che tu lo conoscessi...solo un estraneo, nient'altro.
Probabilmente non lo vedrai mai più, non ci parlerai mai più. Non entrerai mai più in quel luogo che per un pezzo di vita hai vissuto come fosse casa tua, sarà soltanto uno dei tanti luoghi in cui sei passata ma che non faranno più parte della tua vita.
Ho dipinto un quadro con amore e gliel'ho regalato con serenità, nell'ingenua speranza di continuare a vederlo appeso a quella parete. Adesso è lì dove io non tornerò più, è un ricordo di me in un posto che non mi appartiene.
Tra 30 anni, quando ci saremo sicuramente persi di vista, mi ricorderò che in quella sera particolare mi trovavo in quella cucina, a tavola con quelle persone? E loro si ricorderanno di me? Mi ricorderò che in quel giorno importante, quell'estraneo mi era vicino? E lui si ricorderà che io c'ero?
Credo che sforzandosi di mantenere un briciolo di razionalità, ci si debba chiedere se è davvero giusto dare ad uno sconosciuto qualunque la possibilità di ferirci, offrirgli la nostra comprensione, la nostra fedeltà e perchè no, in alcuni casi, il nostro perdono.
Bisogna scegliere accuratamente l'"estraneo" a cui si vuole donare se stessi perchè alcune cose sono troppo importanti per essere regalate gratuitamente.
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domenica 17 gennaio 2010

Harley

La mia micia!

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